1816
Il francese Joseph Nicéphore Niépce
registra un’immagine su carta sensibilizzata
con sali d’argento anche se non potendo
essere fissata l’immagine scompare in
breve tempo. Il procedimento viene da lui
denominato "eliografia".
1835
William
Fox Talbot inizia a testare un processo
chiamato “Sciadografia", utilizzando
carta sensibilizzata con sali d'argento.
1839
Il francese Louis Jaques Mande' Daguerre
presenta all'Accademia delle Scienze di Parigi
tramite il fisico Francois Arago un procedimento
basato sullo sviluppo in vapori di mercurio
di un’immagine ottenuta su una lastra
di rame argentato e trattato con vapori di
iodio, “Dagherrotipia” con cui
si possono ottenere le prime immagini fotografiche
stabili nel tempo anche se purtroppo non se
ne possono trarre copie.
John Herschel sperimenta un procedimento
che utilizza carta trattata con sali d'argento
e fissa le immagini con trisolfato sodico.
Nello stesso periodo il francese Hippoliye
Bayard ideo' una tecnica che utilizzava
carta sensibilizzata con ioduro d'argento,
ma venne scoraggiato dal continuare i propri
esperimenti per evitare la concorrenza con
Daguerre.
1841 William
Fox Talbot trasforma la "Sciadografia"
in "Calotipia" introdocendo il procedimento
dello sviluppo fotografico.
Francois
Antoine Claudet utillzzando lastre per
"Calotipia" sensibilizzate con cloruro
e ioduro d'argento, ottiene immagini con un
tempo di esposizione di pochi secondi.
1851
Frederick Schott
Archer sostituisce la dagherrotipia "su
lastra di rame" e la calotipia "su
carta", con un procedimento che utilizza
il vetro e il collodio "nitrocellulosa
diluita in alcool"
1852
Nasce a Firenze la piu'
antica azienda di fotografia di cui si abbia
notizia la "Fratelli Alinari".
1859
R. Bunsen e
H. E. Roscoe realizzano la prima immagine
istantanea utizzando un flash al magnesio.
1861
J.C.Maxwell realizza
le prime immagini a colori per sintesi additiva
con la proiezione di tre diapositive ottenute
filtrando la luce in rosso, verde, blu, tramite
tre proiettori filtrati allo stesso modo.
1869
Louis Ducros ottiene immagini a colori
per sintesi sottrattiva.
1878
A Jena, in Germania, l’industriale Karl
Zeiss realizza il primo efficiente obiettivo
fotografico apocromatico.
1889
La società statunitense Kodak,
su progetto di George Estman, mette
in commercio la prima macchina fotografica
munita di pellicola in rotolo di celluloide.
1904
Vengono realizzate emulsioni sensibili a tutti
i colori (Pancromatiche).
1907
I fratelli Lumière mettono a
punto delle lastre fotografiche dette “autocrome”
che forniscono immagini a colori (prima su
vetro, poi su supporto di celluloide).
1925
La società tedesca Leitz produce
macchine fotografiche, anche portatili con
flash, telemetro incorporato, obbiettivi intercambiabili.
1928
Nasce il sistema Reflex
1932 Viene realizzato
l’esposimetro fotoelettrico col quale
diventa possibile misurare la quantità
di luce che colpisce la pellicola.
1935
La Estman – Kodak mette in vendita
le prime pellicole per diapositive a colori
(Kodachrome).
1936
La tedesca Agfa realizza pellicole
per stampe a colori.
1945
Lo statunitense Back, ricercatore della
Zoomar Corporation, realizza il primo obbiettivo
a lunghezza focale variabile (denominato “Zoom”
).
1947
Il fisico statunitense Land inventa
la macchina fotografica a sviluppo e stampa
automatici e immediati su materiale autosviluppante
(Polaroid).
1969
Willard Boyle e George Smith dei laboratori
Bell, pongono le basi per la realizzazione
di un nuovo sensore ottico, il CCD (Charge
Coupled Device).
1976
La giapponese Canon incorpora, nell’apparecchio
fotografico, un microprocessore per il controllo
automatico dell’esposizione.
1978
La giapponese Konica realizza la prima
macchina fotografica con messa a fuoco automatica
(autofocus).
1982
La giapponese Sony sostituisce la pellicola
con un sensore elettronico o CCD (Charge Coupled
Device) che analizza l’intensità
e il colore dei punti che formano l’immagine,
li trasforma in segnali elettrici che elaborati
da un microprocessore vengono registrati su
supporto magnetico (Floppy disk).
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